Mercoledì sono andata in cimitero dai miei genitori. Loro riposano in piccolo cimitero di campagna a circa una trentina di chilometri da Padova, circondato da campi di grano che in questi giorni sono pieni di papaveri e sullo sfondo le montagne imbiancate di neve. Era il paese di nascita del mio papà e lui disse che quando sarebbe mancato voleva tornare li e così facemmo...la mamma diceva invece che lei non voleva proprio andarci li e invece pochi giorni prima di andarsene, in un momento in cui i dolori erano leggeri e non era intontita dalla morfina, ci disse che la portassimo da lui. E così abbiamo fatto.
Passando per i vari paesini vedevo sempre un negozio di stoffe, scampoli e tessuti...mi ero fermata qualche volta quando ancora la mamma era viva perchè a lei bastava vedere la scritta scampoli e partiva in quarta.
Il martedì ero andata qui in centro per prendere delle stoffine e dello sbiechetto per i bavaglini che sto facendo...il negozio è uno di quelli moderni con gli scaffali per il filo, le sfoffe, i nastri...tutto bene in ordine.
Ammetto che ho fatto un poco di confusione perchè chiedevo 1 metro di questo, due dell'altro...ma quando ho visto la faccia della commessa che si stava seccando...mi sono seccata anch'io e le ho lasciato tutto la.
E così mi sono fermata in questo negozio poco lontano dal cimitero....qualcosa troverò ho pensato.
L'interno era di una confusione che non vi dico...pezze di stoffa dappertutto, scatole e scatoloni in ogni angolo, due lunghi banconi con i metri di legno consumati dall'uso, delle forbici che potevano essere considerate armi improprie...e profumo....profumo di liquirizia .
Una signora vecchia come il cucco, ma che dopo ha fatto i conti a memoria prima del nipote, mi si è avvicinata e dopo aver sentito quello che volevo ha fatto tirare fuori da sotto uno dei banconi un paio di scatole e le ha rovesciate sul piano : " Prendi quello che vuoi " mi ha detto...
Si respirava in quella bottega un'aria di tempo passato, di rapporti più umani, di sorrisi, di pazienza...
Una signora vecchia come il cucco, ma che dopo ha fatto i conti a memoria prima del nipote, mi si è avvicinata e dopo aver sentito quello che volevo ha fatto tirare fuori da sotto uno dei banconi un paio di scatole e le ha rovesciate sul piano : " Prendi quello che vuoi " mi ha detto...
E io ho preso...ho rovistato e cercato quello che mi piaceva di più senza sbuffi o occhiate annoiate, parlando di come fare una cucitura o di che stoffa usare per un tipo di lavoro...
sceglievo e lei misurava e tagliava con questo bastoncino di liquirizia che continuava a spostarsi da un lato all'altro della bocca.
Era anche un po' inquietante perchè aveva un paio di baffetti ...Si respirava in quella bottega un'aria di tempo passato, di rapporti più umani, di sorrisi, di pazienza...
Sono uscita con la mia borsettina piena di cosine contenta come se fosse natale...e col profumo di liquirizia nel naso e nella testa.
E la prossima volta mi fermo di nuovo a fare provviste ...
2 commenti:
Quasi quasi al termine della lettura di questo post sentivo profumo di liquirizia.
Talmente immedesimata nel tuo racconto.
Un abbraccio carissima.
p.s. e chi non ha pazienza con le clienti..è meglio che cambi attività :-)
Che bel post!
Buona domenica
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