lunedì 23 settembre 2013

quando si diventa streghe per forza...

Ieri ho scoperto che uno dei pargoli ( sapere quale e quando è un'impresa ma lo becco con un poco di pazienza) ha tolto l'antivirus dal pc fisso e si è dimenticato di rimetterlo col risultato che ho preso più virus io che un reparto di malattie infettive nel pieno dell'attività. Dopo aver lavorato mezza giornata per sistemare le cose, stamattina e so chi è stato stavolta, ha rotto, a forza di metterlo e toglierlo sennò la lucina gli da' fastidio, l'adapter wireless sempre del fisso. Ora la mamma strega e cattiva li sistema per le feste tutti e tre!
 

 
 

mercoledì 11 settembre 2013

credetemi...

Credetemi, non cerco e non voglio ringraziamenti  ... penso di aver fatto solo il mio dovere. Non so nulla della signora, come si chiama o dove abiti ... per me era una persona che in quel bisogno aveva bisogno di aiuto e quello era tutto quello che mi interessava.
Il mio è stato uno sfogo sulla indifferenza della gente, dell'imbarbarimento a cui ci stiamo sempre di più abituando e a cui non facciamo caso.
Posso anche arrivare a capire il "normale" individuo che può avere paura, non vuole essere messo in mezzo... pensate solo a cosa è capitato alla dottoressa di Bergamo che si era fermata a prestare soccorso.
Ma un prete... un sacerdote... un uomo che dovrebbe avere pietà e carità cristiana?
Dove è finita la nostra civiltà, il nostro senso della vita e del rispetto che io ricordo quando ero piccola???
Abbiamo aperto la nostra società a cosa? Al non rispetto della donna, della vita, dei diritti, della civiltà?
E quando a dimenticarsene è un ministro di quel Dio che a volte mi domando dove diavolo sia, è veramente sconfortante.
Non è un caso isolato sapete... a questo punto vi racconto altri due fatti successi in queste settimane e che mi fanno pensare che una scossa forte...tanto forte ci farebbe bene.
Qualche giorno fa davanti al negozio di mia figlia. Un ragazzetto sui 7/8 anni passa con la bicicletta e cade. Niente di grave, qualche sbucciatura ma piangeva disperato.
Nessuno e dico nessuno si è avvicinato per aiutarlo. E' uscita mia figlia dal negozio, lo ha alzato e cercato di tranquillazzare, gli ha dato un fazzoletto perchè si soffiasse il naso e uno per pulire le ginocchia. Poi gli ha chiesto se voleva che chiamasse la mamma e aspettare in negozio, ma il ragazzino ha preferito risalire sulla bici e andare a casa perchè le ha detto che abitava lì vicino.
Indifferenza totale sia dalle persone sedute al bar a fianco che delle comari fuori a chiaccherare: unico commento: è nero, hanno la pelle dura.
Sagra paesana in un paesotto qui vicino. Cristina e Alessandro posteggiano la macchina e si avviano verso il sagrato per andare al baraccone. Passano davanti alla macelleria principale del paese, dall'altra parte della strada vedono un uomo e una donna e lui che la sta dando schiaffi a iosa. Non ci pensano un attimo, gli dicono di smettere ma questo nemmeno li guarda. Vedono dei vigili e corrono ad avvertirli. Loro intervengono subito e in quel momento si avvicina una persona chiedendo cosa stesse succedendo. Loro spiegano e questo tipo chiede il luogo preciso. Alla loro risposta " davanti alla macelleria" , questo risponde: Ah, allora non è nella mia parrocchia.
Era il parroco.
Come ha scritto Mimma.... Papa Francesco hai tanto da fare.

martedì 10 settembre 2013

Miseria umana: quando si sconfina nell'incredibile.

Non posso stare zitta, non ci riesco, è più forte di me sputare fuori tutta la rabbia e l'amarezza su un fatto accaduto oggi pomeriggio qui dietro casa mia.
Mi perdonerete se userò dei termini magari forti in certi casi, ma non credo ce ne possano essere di buoni per descrivere delle monnezze di persone.
Sono le 4 del pomeriggio. Sono seduta sul divano cercando un alfabeto per il bavaglino quando sento un colpo e un urlo fortissimo. Mi blocco e iniziano subito altri urli di donna. Scatto senza ciabatte e mi fiondo fuori chiamando mia sorella che era di sopra perchè collego il colpo e le urla di dolore al fatto che forse è caduta e sta cercando di chiamarmi.
" Mariuccia, ti sei fatta male?" grido quasi sul primo gradino della scala. Ma sento lei che mi risponde alla stessa maniera " Marina che è successo, stai male?"
Realizzo allora che non è lei che sta urlando dal dolore ma è qualcunaltro. Un passo di lato e vedo oltre la siepe di casa mia , una figura per terra e capisco che è una donna. Arriva anche mio marito e mia sorella che subito si catalpultano fuori per soccorrere la donna. Uso di proposito questi verbi perchè alla fine sono stati gesti istantanei e velocissimi.
Entro per mettermi le ciabatte e il telefono e sento mia sorella che urla di chiamare il 118 perchè una donna era caduta in bicicletta e si era fatta male, molto male.
E qui inizia la prima miseria... perchè io la definisco così.
- Pronto, c'è stato un incidente qui sul passaggio pedonale dietro la chiesa di cristo risorto; molto probabilmete la signora è caduta urtando il manubrio nei paletti che impediscono alle moto di passare ed è caduta sbattendo la testa ed un braccio. E' un passaggio pedonale interno e non potrete arrivare con l'ambulanza se non portandovi davanti a casa mia ...via b...n.26 e facendo il pezzo di stradina  a piedi.
Risposta:
- Come mai telefona lei ? Non mi può dire incidente signora, non è il termine esatto se non sono coinvolti altri mezzi. La signora è stata spinta? E' cosciente? Era in bicicletta?
In un primo momento sono stata zitta poi sono esplosa
" Testa di cazzo...muovi il culo e manda un'ambulanza perchè la senti anche tu urlare dal male, le domande me le fai dopo.
Intanto io e mio marito eravamo con la donna che era terrorizzata e piena di male. Sulla fronte aveva un bozzo grande come un piccolo melone e l'osso dell'avambraccio sinistro era ancora dentro la pelle ma con una angolazione pazzesca. Sangue e questo ematoma che continuava a crescere . Una cosa in tutti questi anni non avevo mai visto. Arriva anche un altro nostro vicino, portiamo un cuscino per la testa e la guancia che era tutta strisciata, cerchiamo di tenerla sveglia e cosciente mentre lei piange e chiede aiuto. Riesce a darci il numero di telefono del padre in modo da poterlo chiamare, chiede di togliere dallo zainetto che non si poteva togliere dalle spalle i documenti, i soldi e il telefonino in modo da averli al sicuro, chiede della bicicletta....
Ammetto che l'ambulanza è arrivata presto e che le persone in pochi minuti l'hanno leggermente sedata, messo in sicurezza il braccio e la testa. Intanto era arrivato il padre a cui abbiamo dato tutte le cose che ci aveva affidato lei e dopo che con molta cautela sono riusciti a metterla sulla barella siamo rientrati in casa.
Qui ci sarebbe la seconda miseria umana... ma ve la dico dopo. Passo alla terza così poi mi sfogo meglio.
Dopo circa mezzora arrivano due poliziotti (municipali). Posteggiano le due moto davanti casa e iniziano a cercare il numero civico. Pirla ... ci sei davanti al 26 ... vabbè... mi fanno pena e mi avvicino chiedendo se stavano cercando me.
Attenti alle parole: - Lei è il numero 26? E' lei che ha chiamato? E perchè ha dato questo indirizzo se la signora non è caduta qui? Dove avete messo la bicicletta?
Come facevo a stare zitta, ditemi.
- Io ABITO al numero 26 e sono io che ho chiamato e dato il mio numero di casa per dare una indicazione su dove è accaduto l'incidente. E ho chiamato perchè solo un deficiente o un delinquente avrebbe guardato da un'altra parte.
Il più anziano dei due è arrossito e ha chiesto scusa, hanno posato i caschi e sono entrati nel vicolo per controllare. Un paio di minuti...poi tornano e mi dicono che siccome non c'è più nessuno loro se ne vanno. A fanculo  ... mentalmente ma glielo dico.
E veniamo alla ciliegina, al clou del racconto, alla miseria più miseria che può esistere.
Io confino con la parrocchia, il patronato e la canonica. La mia ringhiera è divisa da quella del prete dal passaggio pedonale. Io lo vedo mentre mangia o scrive o guarda la tv perchè la distanza tra i due stabili è veramente minima.
Sapete chi è rimasto dietro la finestra a guardare senza fare nulla,  dal primo momento in cui la donna si è fatta male fino a quando non l'hanno portata via?
Lui , il parroco. Non ha detto una parola, non ha fatto un gesto, non è sceso per una mano o un conforto, un aiuto... La poveretta poteva essere moribonda o anche morta... niente niente niente. Dietro la finestra come un guardone. L'unica cosa che ha chiesto a mio marito ( mi è stato detto dopo) è che domandasse alla donna il telefono di casa sua  che avrebbe telefonato. Ma chiama il soccorso pirla pirla e ancora pirla. Se non sei sicuro della gravità scendi e controlla, ma non restare lì come un controllore superiore a tutti.
L'ho mandato a quel paese talmente di gusto che ancora adesso godo.
E a proposito di godere vi dico l'ultima e poi chiudo perchè sono nera : dopo i due chips deficienti arriva una tipa leccachiesa e leccapreti del patronato a chiedere informazioni su cosa era successo.
Ancora attenti alle parole: - Si ho sentito le urla ma pensavo la donna stesse gridando per un orgasmo.
Avete letto bene: un orgasmo. Alle 4 del pomeriggio, in un passaggio pedonale c'era una donna che urlava per un orgasmo.
Io non voglio più commentare. Mi vergogno per tutti loro.


lunedì 9 settembre 2013

presa in contropiede!

Lo sapevo... me lo sentivo che il piccolino nasceva prima e ha smascherato la mia pigrizia!!!
Stanotte è nato Alessandro, un paio di settimane prima del previsto e io sono indietro con i suoi lavori.
Sulla striscia mancano ancora 5 disegni e la macchina bebè a bordo è ancora in alto mare, per non parlare dei bavaglini.
Da oggi full immersion in trenini, orsetti e compagnia bella.
E per la bimba che nasce a novembre è meglio che mi metta in opera fin da adesso visti i miei tempi certosini.
Queste sono le cose che ho fatto per Tommaso ... in tempo
Turbo...e go Marina sennò va a militare